Thursday, January 11, 2007

Al cinema con Pap 5

Film italiano...mah! Regista esordiente....Mah! Ambientato in carcere...MAH!! E invece no, mi sono dovuto ricredere, questo e' un film italiano, di un regista esordiente, con attori giovani, che non parla - miracolo - della generazione dei trentenni o ex-trentenni ed e' un film bello, che lascia il segno. Grazie a Pasotti, che nella parte del figlio cresciuto con il padre in carcere, ci crede e recita con impegno. Ma soprattutto grazie a un bravissimo Giorgio Colangeli, il padre carcerato, che e' tutto il tempo in primo piano, con la sua faccia che parla di dispiaceri, di cose che e' meglio non dire. E' la storia di un giovane che lavora in carcere come educatore con il desiderio nascosto di incontrare il padre, in carcere per omicidio da vent'anni, con cui ha perso ogni legame fin da bambino. E dunque l'incontro avviene, e il primo impulso del protagonista e' di vendicarsi per un'infanzia di sofferenza e di solitudine, ma poi....

L'angolo della lettura del Pap 24

Secondigliano, la guerra dei clan, estorsioni, interi quartieri controllati militarmente dalla mala, omicidi (il numero e' impressionante...qualche migliaio nei soli ultimi dieci anni), . Puo' essere mai tutto vero? Puo' essere mai questa la situazione? No, e' molto, molto peggio. Perche' c'e' tutta un'economia del sommerso a Napoli, ci sono le aziende che producono i capi falsi con i materiali veri delle griffe e c'e' il flusso di merce cinese nel porto di Napoli, ci sono i broker per lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici e tanto altro ancora. Racconta tutto Saviano in Gomorra. Racconta di una terra abbandonata al piu' forte, ai piu' ferocemente decisi, di come lo stato si sia ritirato in buon ordine dalla Campania...Napoli appare terra di confine, isolata, difficile da raggiungere, lontana, lontanissima, troppo lontana da Roma, ma sopratutto da Milano, dall'economia ufficiale. Alla fine quello che piu' fa male e' che inevitabilmente Saviano finisca per sottolineare come la Camorra applichi la sua legge spietata sempre, ferocemente, senza eccezioni, facendo funzionare tutto e davvero ci si chiede cosa possa fare mai uno Stato capace di fare funzionare niente. E' lecito aspettarsi solo altri proclami dai palazzi romani, mentre Napoli e' sempre piu' lontana.

Friday, January 05, 2007

A cinema con Pap 4

Inside man e' un film con la dote di essere felicemente ruffiano. Tutti i personaggi sono delle canaglie, ci si domanda fino alla fine chi sara' quello piu' figlio di buona donna di tutti. Da un soggetto ormai strizzato fino al midollo come "la Rapina in banca", Spike Lee tira fuori un film senza punti morti, ingegnoso, ben raccontato e con attori in grande spolvero (una tiratissima Jodie Foster, mediatrice senza scrupoli, su tutti). Da notare la canzone dei titoli di apertura. Un motivo che non va piu' via.

A cinema con Pap 3

25esima ora. 24 passate a congedarsi dalla sua citta' e dagli affetti e l'ultima per entrare nel carcere. Lui e' Ed Norton, la citta' New York. Tributo di Spike Lee alla Grande Mela del post 11 settembre. Il fragile mondo del piccolo spacciatore per gente bene va in pezzi. Poteva capitare ad altri, e' toccato a lui. Non c'e' logica, non c'e' un senso, non c'e' un fine. C'e' solo il cercare di tirare avanti, c'e' solo tentare di sopravvivere. Le macerie sono a ground Zero, ma sono soprattutto dentro di noi. Siamo noi da ricostruire.
Due piccole note. Tanto bella la scena del pestaggio, senza sonoro, quanto inutile e stucchevole la divagazione onirica sulla possibile vita in caso di fuga

Al cinema con Pap 2


Mi hanno regalato un lettore di DVD. Ho chiesto al Gordo di consigliarmi qualcosa. Mi ha passato SOS, Summer of Sam, di Spike Lee. "Bello, bello davvero", queste le sue parole. Anche Pastore annuiva. Io l'ho visto ieri, e contavo i minuti che mi separavano dall'agognata fine. Un film che ho trovato inutilmente lungo, inutilmente violento, inutilmente ripetitivo, inutilmente incentrato sul sesso. Un film inutile.

L'angolo della lettura del Pap 23

Sto iniziando questo. Le prime 10 pagine sono state ostiche. Non sono piu' abituato a gente che usa le subordinate e periodi piu' lunghi di 5 righe...speriamo a breve di aggiungere la recensione....speriamo

L'angolo della lettura del Pap 22

Le vacanze di Natale mi hanno permesso di finire un altro libro che da mesi prendeva polvere sul comodino. Ingiustamente, perche' il libro scorre via assai interessante. Tratta della crittografia, dello sviluppo di tecniche via via piu' raffinate, della lotta che crittografi e crittoanalisti nella seconda guerra mondiale, con le prime macchine a confrontarsi, da un lato le macchine Enigma del Reich e dall'altro le "bombe" di Turing. Infine, dopo una interessante digressione sulla comprensione delle lingue morte (i geroglifici egiziani e il lineare B, in uso nell'Isola di Creta, civilta' Minoica) passa al vero sacro Graal della crittografia, l'RSA a chiave pubblica. Una straordinaria intuizione che si basa su uno dei misteri piu' inafferabili di tutta la matematica: i numeri primi. Pensate che questo sia troppo lontano da voi e dal mondo reale? Vi sbagliate di grosso. Provate a pensarci la prossima volta che comprate qualcosa su internet...chi e come sta proteggendo i vosti dati, e quindi i vostri soldi e come i vostri gli altri miliardi (di dollari o euro fate voi) del commercio elettronico o delle transazioni bancarie?

L'angolo della lettura del Pap 21


Scusate la breve assenza....sapete....il lavoro....ci si sposa....comunque su invito del Pastore riprendiamo da dove avevamo interrotto, smontando una delle maggiori porcherie della storia dell'editoria dai tempi di guttemberg. Il codice da vinci....brrrr....mi vengono i brividi solo a nominarlo.... Questo piu' che un libro e' una veria propria lezione, una teoria: "Come creare un successo planetario del XXI secolo? Con un buon piano marketing". Scrivi un libro da due lire, monti una polemica ad arte, che si vede lontano un miglio che e' falsa, inutile, cercata, alimentata e il gioco e' fatto...tutti a comprare il libro dalla tremenda verita'....be'....la tremenda verita' e' che il libro e' scritto male, e' una favoletta, non e' appassionante, succede poco o nulla, la tensione ha la consistenza della carta velina, anzi, della carta moneta.
Ormai lo hanno letto tutti. Voi distinguetevi e guardatevi bene dal farlo.