
Crediamo alle storie del vecchio ubriacone, scommettitore, donnaiolo, sporcaccione? Gli perdoniamo il turpiloquio e le volgarita'? Oppure non ci convince lo sbruffone che si vanta delle sue tante avventure di sesso? Fiutiamo l'impostore e non crediamo alla sua messainscena?
Personalmente, io ho sempre creduto vera la nota di disperazione che vibra in tutti i romazi di Bukowski...
Avevo ancora dei dubbi, ma poi, anni fa, sono andato ad un incontro con Paolo Conte e lui alla fine ha detto :"non dimenticate la lezione di Bukowski". E allora non ho avuto piu' dubbi.
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